venerdì 5 settembre 2008

" I am MINE "



Pearl Jam , Riot Act .

The selfish, they're all standing in line
Faithing and hoping to buy themselves time
Me, I figure as each breath goes by
I only own my mind

The North is to South what the clock is to time
There's east and there's west and there's everywhere life
I know I was born and I know that I'll die
The in between is mine
I am mine

And the feeling, it gets left behind
All the innocence lost at one time
Significant, behind the eyes
There's no need to hide
We're safe tonight

The ocean is full 'cause everyone's crying
The full moon is looking for friends at hightide
The sorrow grows bigger when the sorrow's denied
I only know my mind
I am mine

And the meaning, it gets left behind
All the innocents lost at one time
Significant, behind the eyes
There's no need to hide
We're safe tonight

And the feelings that get left behind
All the innocents broken with lies
Significance, between the lines
(We may need to hide)

And the meanings that get left behind
All the innocents lost at one time
We're all different behind the eyes
There's no need to hide

mercoledì 3 settembre 2008

L'uccello Padulo

L'uccello Padulo, scientificamente Padulus Padulus, è un animale molto misterioso seppur tutt'altro che raro; si tratta di un uccello terrestre dalle abitudini parassitarie sprovvisto di ali adatte al volo ma comunque piumato,le cui capacità non sono state ulteriormente riscontrate nè in natura nè in letteratura.
Particolarmente noto nelle piane pontine della penisola italica risulta molto presente nell' area metropolitana romana dove è noto alla popolazione da tempi lontani ( Plinio il vecchio, Naturalis Historia, XXXVI. 37).
Il suo comportamento nella fase non parassitaria dell' esistenza non è stato ancora accuratamente studiato per quanto risultino comunque notissime tanto le strategie di caccia quanto la proverbiale capacità di aggredire e sottomettere prede anche molto impegnative; risulta infatti in grado di compiere grandi e velocissimi balzi, in genere verticali, che sfrutta assieme alle capacità mimetiche per sorprendere le proprie prede installandosi nel loro organismo unicamente per via rettale. In tale scomodissima posizione può sostare a tempo indeterminato generando nell'ospite solido e stabile malumore.
Il mimetismo raffinatissimo, che raggiunge casi di reale ed effettiva invisibilità, lo rende assolutamente impossibile da sorprendere in natura se non direttamente all'interno del corpo dell'organismo ospite. I tentativi di asportazione dall'ospite stesso hanno comportato la morte immediata degli esemplari trovati rendendone quindi impossibile lo studio in vitro.
Risulta comunque accertato che nascondendosi in qualunque anfratto abbia Dio posto su questa terra possa attendere anche per interminabili ore la sua potenziale preda accuratamente selezionata tra numerosissime altre. Predilige le persone audaci ma non forti.
Gli attuali strumenti medici non permettono alcuna cura. In genere si stanca dell'ospite abbastanza velocemente anche se sono noti casi di persistenze a tempo indefinito. Unica soluzione una stoica sopportazione.
LRP

martedì 2 settembre 2008

Ego te Absorbo.

"...L’individualismo spiccato, volto alla massimizzazione ed alla capitalizzazione dei benefici, fa sì che ogniqualvolta l’assorbimento viene attivato – nella concreta realtà aziendale – si inneschi una reazione psicologica di opposizione o comunque di carattere ostile, con riflessi negativi sul piano della produttività individuale.
Il meccanismo dell’assorbimento è invece – in mani coscienti e responsabili – una valvola di sicurezza che meriterebbe da parte degli operatori sindacali e dei lavoratori un diverso e più positivo atteggiamento. È uno strumento salutare e rivitalizzante, idoneo ad evitare stratificazioni e consolidazioni immotivate di benefici che, oltre un certo tempo, rifluirebbero sotto veste di rendite parassitarie.
L’impresa non deve privilegiarlo (o auspicarlo) solo perché gli conferisce la momentanea utilità della riduzione del costo del lavoro, ammortizzando gli impatti più o meno onerosi dei rinnovi contrattuali, ma perché è il mezzo accordato legalmente e pattiziamente per ricostruire – passando per la temporanea egualizzazione dei trattamenti corrispettivi a fronte di diversificate capacità – le condizioni di base per un sempre aggiornato sistema di riconoscimento del merito.
Anche il lavoratore, culturalmente evoluto, non dovrebbe essere maldisposto nei confronti del meccanismo stesso. Mentre il meccanismo dell’assorbimento annulla i benefici acquisiti (in quanto meritati in un certo periodo) di fasce di lavoratori, taluni dei quali possono essersi nel frattempo adagiati nell’apatia o involontariamente precipitati (per ridotta capacità fisiologica) in una contrazione di rendimento, libera al tempo stesso l’azienda da oneri e gli lascia più ampi spazi per una politica meritocratica. L’assorbimento trova quindi tutta la sua valenza nell’essere strumento di egualizzazione “transitoria”; cioè mezzo non volto a fare dell’egualizzazione l’alternativa alla diversificazione salariale ma per consentire, all’opposto, il rinnovarsi di strumenti concretamente stimolanti e realmente compensativi - secondo criteri di equità, obiettività e trasparenza - di più elevate capacità, attitudini ed impegno.
Naturalmente l’attivazione di una politica del merito deve trovare, a monte, una convergenza di posizioni delle controparti sociali sulla nozione di “merito” e sull’opportunità della sua contrattualizzazione. In omaggio a questo difficile compito, le direzioni aziendali – che ancora detengono le chiavi della politica meritocratica ed incentivante - dovrebbero sacrificare (ed abbandonare) valutazioni secondo criteri da confraternita, oramai culturalmente e socialmente superati (quali disponibilità, accondiscendenza, gregarietà, affidabilità soggettiva o per segnalazione clientelare), per lasciare spazio a requisiti oggettivi direttamente collegati alla qualità e professionalità della prestazione, che i sindacati dovrebbero pretendere ed impegnarsi a codificare nei contratti di lavoro, con formulazioni stringenti e tutt’altro che generiche (come, invece si presentano quelle reperibili, ad esempio, nel contratto del credito, relativamente all’omologa materia dei fattori o criteri di valutazione per le promozioni per merito comparativo)."
Mario Meucci
Roma, 13 ottobre 2007 (pubblicato in Consulenza, Buffetti ed., n. 39/2007)

Ovvero(1) : in assenza di criteri di misurazione basati su requisiti oggettivi e condivisi l'utilizzo dello strumento dell'assorbimento non è in grado di inquadrare meritocraticamente le prestazioni professionali generando, laddove applicato, anche, se non sopratutto per la natura unilaterale della sua messa in opera, una spirale negativa sulle stesse prestazioni professionali della risorsa umana. Ovvero (2) : sulle mie.

domenica 31 agosto 2008

Alfa


lo maggior corno de la fiamma antica cominciò a crollarsi mormorando pur come quella cui vento affatica indi la cima, qua e là menando, come fosse lingua che parlasse, gittò voce di fuori e disse "Quando..."