skip to main | skip to sidebar
LRP

mercoledì 25 marzo 2009

stasera al metropolitan in lingua originale


Pubblicato da Luca Rinaldi Pasquali alle 17:29 Nessun commento:
Post più recenti Post più vecchi Home page
Iscriviti a: Post (Atom)

Nihil umani alienum

La mia foto
Luca Rinaldi Pasquali
Visualizza il mio profilo completo

In copertina

In copertina

4a di copertina

Con “Altai”, ultimo lavoro edito per Einaudi, Wu Ming, collettivo di scrittori giunto alla fama con lo pseudonimo Luther Blissett, torna con un romanzo storico ad alto impatto, segno di una continuità di successo, pur nel cambiamento degli assetti interni e delle ambizioni letterarie. Con “Altai” compie una scommessa narrativa ma anche l’atto di una partita finale con il suo primo clamoroso successo, “Q”.
Muovendo dal desiderio di riconnettersi allo spazio temporale del primo libro, Wu Ming ripropone una vicenda storica complessa, spostando il baricentro degli eventi nel Mediterraneo delle contese tra Venezia e Costantinopoli. Il biennio di eventi politici e militari tra il 1569 e il 1571, che culminerà nella battaglia di Lepanto , è palcoscenico per chi sogna l’utopia di una nuova Sion e per chi cerca, tra le pieghe della storia, il senso a una vita lacerata, piegata a disegni di più grande portata. Il protagonista del romanzo, Manuel Cardoso, compie un percorso di personale ricognizione storica e psicologica, cercando nella causa cipriota di Giuseppe Nasi, potente ebreo alla corte del Sultano, il riscatto di una vita dominata dalla mancata accettazione delle origini e da una distorta adesione alla logica di Stato.

Il legame col mondo di “Q” si rivelerà importante ma non decisivo, avallando la perfetta autonomia del romanzo: una scelta che fa onore a Wu Ming. Il pubblico che ha amato il primo romanzo non ne avrebbe compreso una contaminazione forzata con un seguito molto diverso per atmosfera e dinamiche. Con un andamento narrativo incalzante ma fluido, dotato di quella forza intrinseca che viene dalla capacità di gestire una materia vasta con un uso apparentemente semplice dei mezzi espressivi, “Altai” è un buon esempio di grandezza per sottrazione: più contratto dal punto di vista narrativo, suona disteso e polifonico pur essendo minore il numero dei protagonisti sulla scena. Peculiare si rivela l’osmosi intellettuale ed umana tra i protagonisti, forse la vera spina dorsale di un libro dove nessun personaggio rinuncia alla possibilità di schiudere all’altro un orizzonte di crescita umana e disvelamento culturale.

Solo apparentemente meno virtuosistico, conferma la capacità di unire in una miscela credibile la fiction con il vero storico; occhio ai dettagli e ai protagonisti “minori”: un antologico Mimi Reis, esempio del lavoro sulla lingua, atto a perseguire anche una rappresentazione credibile della koiné linguistica in uso nel Mediterraneo dell’ epoca; ai quadri singoli dotati di un forte lirismo ( la partenza del carrubo di Dana e lo struggimento interiore di Manuel), alle morali suscettibili di attualizzazione (la parabola di Ismail, il protagonista di “Q”, sulla difficoltà di conseguire fini virtuosi con un uso opportunistico dei mezzi). Finale con nessun vincitore e molti vinti; si salva solo chi riesce a costruirsi un’utopia altra, svincolata dalla logica fagocitante del Potere .

da : http://www.wumingfoundation.com/italiano/Altai/?cat=5

da:http://www.qlibri.it/narrativa-straniera/romanzi/pastorale-americana/

Facebook ed il CENSIS : qualche dato interessante

Facebook: a cosa si rinuncia, come si usa. Poiché la giornata è di 24 ore, l'assidua frequentazione dei social network, ragionano gli autori del rapporto Censis, toglie tempo a qualcos'altro. La lettura è la prima tre le attività che si sacrificano a vantaggio di Facebook (la domanda è stata rivolta agli utilizzatori del più popolare tra i social netword): lo afferma il 42,4% degli iscritti. Segue la consultazione di altri siti Internet (40%), andare al cinema (11%) o guardare film in dvd (9,1%), la rinuncia allo shopping (5,3%) e l'ascolto della radio (5,6%).

Ma il 14,4% di utenti sacrifica anche le telefonate agli amici e l'11,5% degli utenti di Facebook esce meno per incontrare gli amici pur di restare connesso. Non va trascurato, scrive il Censis, il 21,7% di utenti che dichiara di sacrificare lo studio o il lavoro per connettersi (21,7%).

Perché iscriversi a Facebook? tra le ragioni principali, secondo l'indagine, non figurano né il desiderio di mettersi in mostra, né la speranza di intrecciare una relazione intima, che hanno spinto appena l'1,8% degli intervistati all'iscrizione, in particolare i maschi (2,6%). Ci si iscrive per mantenere i contatti con gli amici (70,5%%), rincontrare quelli vecchi (57,8%), per svago (34,8%) e per cercare nuove amicizie (19,4%).

Tra le attività preferite: guardare cosa c'è nelle bacheche degli amici (41,2%), inviare messaggi personali (40,5%). Il 54,6% degli utenti fa parte di gruppi di interesse o ha sottoscritto citazioni apparse su facebook, e il 10% ha effettivamente partecipato a eventi sociali, manifestazioni politiche, spettacoli di cui è venuto a conoscenza tramite il social network. Poco più di un utente su quattro constata che da quando si è iscritto a facebook tende a dedicare meno tempo ad altre attività (il 26,8%) e tale sensazione è maggiormente percepita dalle donne (il 32,2%) e dalle persone meno istruite (il 31,2%).

da: http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/censis-comunicazione/censis-comunicazione/censis-comunicazione.html

Link utili - Roma : cinema, arte, mostre, concerti.

  • www.activitaly.it
  • www.museiincomuneroma.it
  • www.officinefotografiche.org
  • www.romaexplorer.it
  • www.circoloartisti.it
  • www.alpheus.it
  • www.comingsoon.it
  • www.mymovies.it
  • www.exibart.com

Le vecchie care buone musiche

  • ABBEY ROAD - The Beatles
  • ABOVE - Mad Season
  • ACHTUNG BABY - U2
  • AENIMA - Tool
  • BONE MACHINE - Tom Waits
  • LET LOVE IN - Nick Cave and the bad Seeds
  • MEZZANINE - Massive Attack
  • OK COMPUTER - Radiohead
  • OVUNQUE PROTEGGI - Vinicio Capossela
  • PAOLO CONTE - THE BEST OF - 1996 - Paolo Conte
  • PLAY - Moby
  • R.A.T.M. - Rage against the machine
  • SUPERUNKNOWN - Soundgarden
  • THE DOWNWARD SPIRAL - N.I.N.

Inferno canto XXVI

Inferno canto XXVI
Lo maggior corno de la fiamma antica cominciò a crollarsi mormorando, pur come quella cui vento affatica; indi la cima qua e là menando, come fosse la lingua che parlasse, gittò voce di fuori e disse: "Quando mi diparti' da Circe, che sottrasse me più d'un anno là presso a Gaeta, prima che sì Enëa la nomasse, né dolcezza di figlio, né la pieta del vecchio padre, né 'l debito amore lo qual dovea Penelopè far lieta, vincer potero dentro a me l'ardore ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto e de li vizi umani e del valore; ma misi me per l'alto mare aperto sol con un legno e con quella compagna picciola da la qual non fui diserto. L'un lito e l'altro vidi infin la Spagna, fin nel Morrocco, e l'isola d'i Sardi, e l'altre che quel mare intorno bagna. Io e' compagni eravam vecchi e tardi quando venimmo a quella foce stretta dov'Ercule segnò li suoi riguardi acciò che l'uom più oltre non si metta; da la man destra mi lasciai Sibilia, da l'altra già m'avea lasciata Setta. "O frati," dissi, "che per cento milia perigli siete giunti a l'occidente, a questa tanto picciola vigilia d'i nostri sensi ch'è del rimanente non vogliate negar l'esperïenza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Li miei compagni fec'io sì aguti, con questa orazion picciola, al cammino, che a pena poscia li avrei ritenuti; e volta nostra poppa nel mattino, de' remi facemmo ali al folle volo, sempre acquistando dal lato mancino. Tutte le stelle già de l'altro polo vedea la notte, e 'l nostro tanto basso, che non surgëa fuor del marin suolo. Cinque volte racceso e tante casso lo lume era di sotto da la luna, poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo, quando n'apparve una montagna, bruna per la distanza, e parvemi alta tanto quanto veduta non avëa alcuna. Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto; ché de la nova terra un turbo nacque e percosse del legno il primo canto. Tre volte il fé girar con tutte l'acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giù, com'altrui piacque, infin che 'l mar fu sovra noi richiuso".

Lettori fissi

Archivio blog

  • ►  2012 (2)
    • ►  02/05 - 02/12 (2)
  • ►  2011 (3)
    • ►  11/27 - 12/04 (1)
    • ►  11/13 - 11/20 (1)
    • ►  03/20 - 03/27 (1)
  • ►  2010 (5)
    • ►  03/14 - 03/21 (1)
    • ►  02/28 - 03/07 (2)
    • ►  01/31 - 02/07 (1)
    • ►  01/24 - 01/31 (1)
  • ▼  2009 (35)
    • ►  11/22 - 11/29 (1)
    • ►  11/15 - 11/22 (1)
    • ►  11/08 - 11/15 (1)
    • ►  11/01 - 11/08 (1)
    • ►  10/25 - 11/01 (1)
    • ►  10/18 - 10/25 (1)
    • ►  10/11 - 10/18 (3)
    • ►  09/27 - 10/04 (2)
    • ►  09/13 - 09/20 (2)
    • ►  09/06 - 09/13 (1)
    • ►  08/09 - 08/16 (1)
    • ►  07/26 - 08/02 (1)
    • ►  07/05 - 07/12 (1)
    • ►  06/21 - 06/28 (1)
    • ►  06/07 - 06/14 (1)
    • ►  05/24 - 05/31 (1)
    • ►  05/03 - 05/10 (2)
    • ►  04/26 - 05/03 (2)
    • ►  04/19 - 04/26 (1)
    • ►  04/12 - 04/19 (1)
    • ►  04/05 - 04/12 (1)
    • ►  03/29 - 04/05 (1)
    • ▼  03/22 - 03/29 (1)
      • stasera al metropolitan in lingua originale
    • ►  03/15 - 03/22 (1)
    • ►  02/22 - 03/01 (2)
    • ►  02/15 - 02/22 (2)
    • ►  02/08 - 02/15 (1)
  • ►  2008 (9)
    • ►  12/07 - 12/14 (1)
    • ►  10/05 - 10/12 (1)
    • ►  09/28 - 10/05 (1)
    • ►  09/07 - 09/14 (2)
    • ►  08/31 - 09/07 (4)

Seule Paris est digne de Rome

Seule Paris est digne de Rome

Solo Roma è degna di Parigi

Solo Roma è degna di Parigi