mercoledì 30 novembre 2011

Winston Churchill - We shall never surrender

Anche se ampi territori d'Europa e molti antichi e famosi stati sono caduti o stanno per cadere nelle grinfie della Gestapo e sotto le odiose norme dell'apparato nazista, noi non demorderemo né verremo meno. Noi procederemo fino alla fine. Noi combatteremo in Francia, noi combatteremo sui mari e sugli oceani, noi combatteremo con crescente fiducia e crescente forza nell'aria. Noi difenderemo la nostra Isola, a qualunque costo. Noi combatteremo sulle spiagge, noi combatteremo nei luoghi di sbarco, noi combatteremo sui campi e sulle strade, noi combatteremo sulle colline; noi non ci arrenderemo mai; e anche se, cosa che io al momento non credo [si avveri], quest'Isola o una gran parte di essa venisse sottomessa ed affamata, allora il nostro Impero d'oltremare, armato e difeso dalla Flotta Britannica, continuerà la battaglia finché, quando Dio vorrà, il Nuovo Mondo, con tutta la sua potenza e la sua forza, verrà a soccorrere ed a liberare il Vecchio. (dal Discorso tenuto il 4 giugno 1940 al Parlamento britannico, dopo il rimpatrio della BEF dal porto e dalle spiagge di Dunkeque)

Da Stettino nel Baltico a Trieste nell'Adriatico una cortina di ferro è discesa attraverso il continente. (da un discorso tenuto all'università di Fulton, Missouri, il 5 marzo 1946, riferendosi all'instaurarsi del blocco sovietico e all'inizio della guerra fredda)

Dobbiamo stare attenti a non attribuire a questo trasferimento gli attributi di una vittoria. Le guerre non si vincono con le evacuazioni. (dal Discorso tenuto il 4 giugno 1940 al Parlamento britannico dopo il rimpatrio della BEF dal porto e dalle spiagge di Dunkeque)

È impossibile ottenere una condanna per sodomia da una giuria inglese. Metà dei giudici non crede che possa essere fisicamente compiuta, e l'altra metà la sta facendo. (citato in Julian L'Estrangel, The Big Book of Sex Quotes, Cassel, Londra)
Essere accondiscendenti per debolezza e per paura è... fatale. Esserlo da una posizione di forza è magnanimo. (da una lettera indirizzata a Dwight D. Eisenhower nel dicembre 1950

È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora. (dal discorso alla Camera dei Comuni del novembre 1947)

Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre.

I dittatori cavalcano avanti e indietro su tigri dalle quali non osano scendere. E le tigri diventano sempre più affamate. (da While England slept)

I panni dei servizi segreti si possono, anzi si devono lavare più spesso degli altri; ma, a differenza degli altri, non si possono mettere ad asciugare alla finestra. (riportata da Indro Montanelli su Il Giornale del 28 novembre 1975)

I problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma non sono meno ardui. (dal discorso alla Camera dei Comuni del 11 novembre 1942)

I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri.

I risparmi sono una cosa molto buona soprattutto se i tuoi genitori li hanno fatti per te.

[Dopo la fucilazione di Gian Galeazzo Ciano] I veri furfanti sono di un'altra stoffa.

Il fattore centrale della politica sovietica era la paura [...] Mosca temeva la nostra amicizia più della nostra inimicizia [...] La forza crescente dell'Occidente avrebbe rovesciato questo stato di cose, inducendoli a temere la nostra inimicizia più della nostra amicizia, e quindi a cercare la nostra amicizia. (1950; citato in John Lukacs, Democrazia e populismo, traduzione di Giovanni Ferrara degli Uberti, Longanesi, 2006, p. 186)

L'epoca della procrastinazione, delle mezze misure, del mitigare, degli espedienti inutili, del differire sta giungendo alla fine. Ora stiamo entrando nell'epoca dove ogni azione causa conseguenze. (dal discorso alla House of commons del 12 novembre 1936; citato anche in Al Gore, Una scomoda verità)

L'ottava armata avanza su Tripoli, valanga di ferro, di fuoco e di speranza. (da Radio Londra)

La democrazia è più vendicativa dei Gabinetti. Le guerre tra i popoli saranno più orribili di quelle tra i re. (da un discorso del 1901 al Parlamento inglese)[6]
La massima del popolo inglese è: Business as usual [Affari come sempre] (dal discorso alla Guildhall del 9 novembre 1914)

La Russia è stata ibernata in un inverno indefinito di subumana dottrina e di sovrumana tirannide. (da Dopoguerra, a proposito dell'affermarsi della rivoluzione bolscevica [7])

[Al presidente americano Franklin Delano Roosevelt] La sostituzione di Badoglio con questo gruppo di vecchi e famelici politicanti è, credo, un grande disastro; dal momento in cui, sfidando il nemico, Badoglio ci ha consegnata sana e salva la flotta, egli è stato per noi un utile strumento. Era inteso, credo, che egli sarebbe dovuto rimanere al suo posto... (citato in Corriere della sera, 9 febbraio 2010)

La verità è cosi preziosa che bisogna proteggerla sempre con una cortina di bugie. (da La Seconda guerra Mondiale, V, p. 447, 1948-1954)

Meglio fare le notizie che riceverle; meglio essere un attore che un critico. (da The Story of the Malakand Field Force, 1898)

Nessuno può garantire il successo in guerra, può solo meritarlo. (da Storia della Seconda guerra mondiale)

Non c'è, per nessuna comunità, investimento migliore del metter latte dentro ai bambini. (dal discorso alla radio del 21 marzo 1943)

Non è la fine. Non è neanche il principio della fine. Ma è, forse, la fine del principio. (dal discorso alla Mansion House del 10 novembre 1942, a proposito della vittoria alleata in Egitto)

Non esisterà mai una guerra né piacevole, né veloce. (Winston Churchill, The Second World War, Houghton Mifflin, London, 1951)

Non ho altro da offrire che sangue, fatica, lacrime e sudore. (dal discorso alla Camera dei Comuni del 13 maggio 1940, replicato alla BBC circa un mese dopo)

Non siamo un popolo giovane con un passato innocente e una piccola eredità. Ci siamo accaparrati [...] una quota assolutamente sproporzionata dei beni e dei traffici mondiali. Abbiamo tutti i territori che vogliamo, e la nostra pretesa di essere lasciati in pace a godere di possedimenti vasti e splendidi, acquisiti principalmente con la violenza, mantenuti in gran parte con la forza, in molti casi sembra agli altri più irragionevole che a noi. (da un discorso al parlamento, prima della prima guerra mondiale; citato in Chomsky 2004, p. 33)

Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra. [riferendosi agli accordi di Monaco di Baviera del 29-30 settembre 1938]

(citato in G. Sabbatucci e V. Vidotto, Il mondo contemporaneo, Laterza, 2006, p. 373)
Sfuggiremo all'assurdità di far crescere un pollo intero, solo per mangiarne il petto o l'ala, facendo crescere queste parti separatamente in un ambiente adatto. (da Fifty Years Hence, The Strand Magazine, dicembre 1931)

Si pone la questione: che cosa succederà quando anche loro [L'Unione Sovietica] avranno la bomba atomica e ne avranno accumulate un bel po'? Potete giudicarlo da voi considerando ciò che sta avvenendo oggi. Se sono capaci di tanto in periodi di magra, che cosa faranno in momenti di abbondanza? Se, mese dopo mese, sono capaci di continuare nella loro opera di disturbo e di vessazione nei confronti del mondo, fiduciosi che noi, inibiti dalle nostre convinzioni cristiane ed altruistiche, non useremo questo strano nuovo potere contro di loro, ditemi voi, che cosa faranno nel momento in cui saranno anch'essi in possesso di una grande quantità di bombe atomiche?

Si tratta di un indovinello, avvolto in un mistero all'interno di un enigma. (Da un discorso radiotrasmesso il 1° ottobre 1939, a proposito delle intenzioni dell'Unione Sovietica, dopo la spartizione militare della Polonia insieme alla Germania hitleriana)

Un'indifferenza alla logica, laddove possa condurre facilmente a gravi affanni, è una delle più spiccate peculiarità inglesi. (Marlborough, vol. I

Una pecora in abito da pecora. [Riferendosi a Ramsay MacDonald] (citato in Nigel Rees, Sayings of the Century, p. 106, citando William Safire, Safire's Political Dictionary, 1980. Citazione spesso erroneamente ritenuta riferita a Clement Attlee)