lunedì 8 settembre 2008

Un domatore di pulci ed il suo armadio a muro (bozza II).

In un simpatico non luogo disperso da qualche parte lì due metri sopra la realtà, ad un braccio dalla follia ed a miglia dal genio, un burbero ed discutibile domatore di pulci, dall'antipatico  passato ineducato, riordinava meticolosamente i propri demoni riponendoli chi nella cassettiera della camera da letto chi nel comodino chi, i più grandi, nell'armadio a muro del corridoio. 
Svogliatamente. Solo il giorno dopo avrebbe ritrovato tutto il disordine del giorno prima. 
Certo, ora era però molto più semplice gestirli. Erano infatti molto lontani i tempi in cui questi si presentavano così, alla rinfusa ed agli orari più impensati.Così col tempo aveva imparato a dare loro un ordinamento; aveva iniziato con un semplice criterio numerico:  ricordo brutto n°1, ricordo brutto n° 2, ricordo brutto n°3 e via così... Al 203° si era perso ed iniziava a confondere il nome di quella ragazza che gli aveva spezzato il cuore con il volto di quella ragazza il cui cuore aveva spezzato lui. Confondere un senso di colpa con un altro ? Confondere un rimpianto con un semplice errore di valutazione ? Intollerabile! Si era quindi deciso per un ordine cronologico basato sul cambio di stagione. Ricordo brutto estate '97, ricordo brutto autunno '99, ricordo brutto autunno '95...In qualche caso applicava un semplice bis, ter, quater laddove la stagione risultava essere stata davvero complicata. L'estate 97 per esempio riportava una quindicina di varianti, ma era un caso isolato. Fortunatamente! La sfortuna era un' altra: non tutti i demoni, ma è noto, occupano la stessa dimensione fisica. E psicologica! La selezione del contenitore e la scelta dei contenuti dovevano bilanciarsi e rispettare comunque un certo criterio di accessibilità. Era antipatico dover ricorrere a quel ricordo, per esempio, ricordo brutto primavera 99, per trarne ora quel tipo di insegnamento che tanto avrebbe giovato in una situazione così simile, senza saper bene dove questo fosse. E quinci e quindi il cassetto alla destra del letto, un letto ad una piazza e mezza, scelto perchè più intenso più immediato, più caldo (almeno a dicembre quando un aiutino è utile), richiedeva esperienze piccine, sempre negative com'è ovvio, ma di facile e immedita reperibilità e fruibilità . Alzarsi in una notte di cattivi pensieri? Magari di inverno poi? Mai. Decisamente. La cassettiera invece aveva la caratteristisca di essere più diurna, facile e discreta, a portata di mano! Lì erano quindi contenuti ricordi di media dolorosità, almeno nei cassetti superiori; sul contenuto dei reparti inferiori regnava invece l'ignoranza. Appositamente.
Infine l'armadio. 
L' armadio era enorme, di un marrone scuro, 8 ante e specchi nella parte centrale di ogni anta. Gli specchi delle prime sei, quelle dedicate ai grandi ricordi cattivi erano, tutte colorate : dal blu della seconda, il blu era il colore in cui riconosceva l'adolescenza, all'arancione, il colore dedicato al lavoro. In realtà due ante erano in arancione. Ma solo da poco. Ultimamente. 
Per la prima e l'ultima anta invece la scelta era ricaduta sul naturale riflesso del vetro senza colorazioni aggiuntive, per quanto anche in questo caso un pizzico di originalità voleva che entrambi gli specchi producessero immagini deformanti. Nella prima il riflesso ingigantiva nella seconda rimpiccioliva. Su entrambe un' etichetta quasi invisibile all'altezza del cardine alto riportava la stessa scritta "La mia piccola Psicotica".
Non tutte le ante erano colme anche se alcune erano oramai praticamente sigillate. Quella relativa allo studio, la terza, di un bel colore rosso, appassionato e vivace, oramai non veniva quasi aperta per metterci materiale nuovo ed anzi era da un po' che il domatore di pulci pensava di trasferirne il tutto in uno dei vani della cassettiera, appena da quest'ultima ne fosse sparito il contenuto.  Già; dalla cassettiera infatti i ricordi, quelli disposti nei vani in basso, dopo un poco sparivano. Non per sempre. Ovviamente. A volte capitava anche che uno di questi riapparisse da solo in salotto dopo un sacco di tempo; o nel bagno o in terrazza.
In rari casi come quello attuale, tornando a casa, specie dopo lunghi viaggi lontano da sè, li ritrovava dapertutto. E purtroppo questo disordine, quando si presentava già sapeva  che si sarebbe autoprodotto anche nei giorni successivi. 

Nessun commento: